Foggia: vita o sopravvivenza?

Foggia.
Sabato 5 ottobre 2019.
Un uomo di circa 65 anni viene picchiato e calciato a sangue senza motivo.
In pieno centro.
In piena gente.
In pieno sabato sera.
Sebbene queste frasi sconnesse, ma allo stesso tempo unite dallo stesso tópos, siano più che sufficienti a raccontare un terribile avvenimento, questa notizia non si ferma qui.
È incredibile già di suo l'accaduto, ma ancora più incredibili sono le circostanze: un tranquillo sabato sera, dove l'unica cosa a cui pensare è cercare di non pensare.

Una settimana dopo

Un avvenimento simile si verifica e sempre in centro: Scoppia una rissa in Largo degli Scopari, e in tutta la seguente settimana successiva si verificano eventi analoghi, con circostanze alrettanto simili.

Ciò che davvero ci viene in mente dopo questi avvenimenti è la seguente domanda: "Davvero ci siamo ridotti così? Davvero non possiamo neanche uscire per una passeggiata con la certezza di rimanere illesi?" Ebbene, la dura realtà è purtroppo questa: Foggia diventa ogni giorno peggiore, ogni giorno più anarchica. Cosa bisogna, allora, fare in questi casi? Serrarsi in casa? Certo che no! Bisogna fare qualcosa di semplice, ma che non molti riescono a fare: impegnarsi seriamente, ovvero cercare di rendere la nostra città vivibile, partendo da qualcosa che è alla portata di tutti: Raccogliere i bisogni del cane, buttare la spazzatura durante gli orari, guidare e parcheggiare seguendo il codice della strada, rispettare i semafori, usare la pista ciclabile e contattare le forze dell'Ordine per ogni pericolo;
Queste sono solo alcune di tutte le azioni che dovremmo fare, ma che nessuno fa, 
perché la verità è questa. Se continuiamo di questo passo A Foggia non vivremo, ma eviteremo di morire.

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