Bimbi pericolosi
"Non so fin dove si spingeranno"
Marco, segnalatore (Gruppo Ottavia)
Esatto, perché se qualche tempo fa si limitavano "semplicemente" all'infastidire il passante di turno, adesso commettono veri e propri atti vandalici, rompendo tutto ciò che non sia di loro gradimento (finestre di case, finestrini e specchietti di automobili, strutture pubbliche, alberi e autobus), fino ad arrivare ai limiti della tolleranza: rapinare, picchiare e aggredire cittadini che magari cercano semplicemente di passeggiare e godersi una fresca serata.
"Non si fanno problemi a tirare sassi sui mezzi pubblici"
Anonimo, autista ATAF
Ovviamente, di fronte ad avvenimenti simili, si è pensato bene di reagire, soprattutto segnalando questi avvenimenti alla polizia, azione che però non sembra aver risolto il problema. Alcuni gestori di attività che sono state prese di mira da questi balordi, invece, si sono riuniti e attivati per provare a contrastarli.
"Ho iniziato una battaglia personale e va vinta"
Antonello De Leonardis, proprietario di una palestra
Il Sig. De Leonardis, che abbiamo citato di sopra, ci ha concesso un'intervista in cui ha spiegato cosa significhi avere un'attività bersagliata da baby gang, oltre ad averci gentilmente fornito numerosissime informazioni utili per la stesura dell'articolo. La situazione è difficile e siamo ancora ben lontani da un cambiamento, ci spiega, specialmente se nonostante gli sforzi per rendere la città un luogo sicuro, non si ottengano risultati.
"La riflessione sorge spontanea: possibile che una persona debba fare i conti con problemi del genere? Come si può vivere tranquilli se nonostante le segnalazioni non venga fatto nulla?"
Marco, gruppo Ottavia
Si spera grazie alla collaborazione di un maggior numero di persone, che questi ragazzi riescano a controllare alcune sensazioni che suscitano in loro questo spirito vandalico, che probabilmente è legato a fattori che vanno oltre il semplice divertimento nello svolgere queste azioni. Le segnalazioni possono cambiare la vivibilità di un quartiere, ma non i sentimenti di questi piccoli complici.
Non sappiamo i problemi di famiglia presenti nella vita di questi giovani, ma ciò che con l'aiuto del gruppo Ottavia vogliamo precisare è che non parliamo a queste persone solamente con rimprovero, ma capiamo i loro problemi. Non sono soli, e grazie allo spirito collaborativo di alcune persone che stanno tuttora leggendo queste parole forse riusciremo a cambiare veramente le cose, migliorando la vita quotidiana di ognuno di noi.
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Il problema parte dai genitori, dovrebbero essere più attenti e presenti
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