A mali estremi, estremi rimedi

Abbiamo palato di mafia. Abbiamo parlato di bambini-delinquenti. Ma nessuno della nostra redazione avrebbe mai immaginato di dover trattare eventi talmente scioccanti.

Se vivete a Foggia sarete probabilmente abituati a notizie di cronaca nera, fatti sconvolgenti o atti efferati, io per primo ormai evito proprio di leggere la sezione del giornale dedicata a robaccia simile. Ma quando, ieri o qualche giorno prima, ho letto di quanto accaduto nella nostra città, a pochi chilometri dal nostro divano, dalla nostra comfort zone, dal luogo dove mangiamo, dormiamo, ci laviamo, mi sono sentito in dovere di scrivere questa riflessione.

"Foggia, bambino di sette anni uccide il patrigno per difendersi". Ho dovuto rileggere più volte questo titolo per assicurarmi di aver afferrato, anzi, quasi per sperare di aver letto male. Ma purtroppo i fatti erano quelli. Leggendo l'articolo completo mi rendo conto che le circostanze erano ancora più raccapriccianti. Va bene il "solito" padre violento, litigi in famiglia che si sono spinti oltre il limite... il retroscena perfetto, quello standard insomma, ma stando a quanto rivelato e divulgato, la vittima sarebbe stata coinvolta in un'indagine del 2012 su molteplici omicidi. La riflessione è quindi quasi scontata: Va bene la criminalità, i disagi familiari e altro, ma è possibile che il degrado e la corruzione della nostra, stento a chiamarla, civiltà abbia raggiunto livelli così critici? Dove arriveremo, continuando di questo passo? Ad una landa deserta? A una città governata dal crimine? O ad una comunità florida e attiva?

Commenti

Post popolari in questo blog

Bubble room, parco avventura e nuovi sentieri. La rigenerazione di Biccari

Il trio artistico che ha reso Foggia una tela colorata

WHERE ARE WE NOW?