LCOY - La sua dimensione

https://www.wired.it/attualita/ambiente/2019/11/27/cambiamenti-climatici-consenso/

Di Emanuele Paoletta
Anche l’anno scorso si è tenuto, nell’indifferenza generale (un po’ per il COVID, un po’ perché non è che c’importi più di tanto), l’annuale COP25. Forse il tema del cambiamento climatico è ancora troppo distante da noi perché sia di qualche interesse. Non basta parlarne in maniera apocalittica per riuscire ad avvicinare le persone a questo problema reale, perché anche se gli effetti sono già visibili, diventerà un vero pericolo solo tra qualche anno. E quando un evento, seppur estremamente nefasto, è così lontano nel tempo, tendiamo a non preoccuparcene. Uno studio effettuato sulla popolazione americana mette infatti in luce come il 50% dei cittadini americani esprima dubbi sul riscaldamento globale e non creda che i propri comportamenti possano influenzare i cambiamenti climatici. Visto come un problema “che non ci tange” nell’immediato, la maggior parte di noi cerca di scacciare come mosche fastidiose le evidenze scientifiche e le parole di scienziati e non (vedi Greta Thunberg).
Bisogna poi mettere un’altra considerazione sul piatto della bilancia: la maggior parte di chi s’interessa del tema “surriscaldamento globale”, oltre agli “addetti ai lavori”, sono proprio i giovani, che percepiscono il problema come più vicino, e soprattutto come qualcosa che dovranno affrontare da adulti, mentre gli adulti di oggi, che il problema lo stanno causando, molto probabilmente non ci saranno più.
Del problema del riscaldamento climatico se n’è fatto, come con qualsiasi cosa, un problema di tipo politico, soprattutto in America. E come spesso accade, a schierarsi contro il progresso sono stati i partiti conservatori, tipicamente di destra, più per campagna politica, che per una posizione sentita sull’argomento.
Ma qui non si tratta di destra o sinistra, progresso o regresso, in ballo c’è la nostra esistenza, e non possiamo permetterci di rispondere in maniera così cieca a un tale evento.
Questo evento inarrestabile, che appare più grosso di noi, fortunatamente può ancora essere fermato, anche se non ci rimane molto tempo.
Con piccole o grandi azioni quotidiane: proprio come quella dei due docenti dell’Ateneo di Foggia, i professori Francavilla e Prosperi, che prenderanno parte agli eventi online a tema cambiamenti climatici che si terranno dal 20 al 26 Settembre, organizzati dalla LCOY: una Local Conference of Youth on Climate change (LCOY) è un evento sostenuto da YOUNGO, la costituente dei giovani e dei bambini alla Conferenza delle Parti (COP) sul Clima delle Nazioni Unite. Rappresenta la versione locale o nazionale della Conference of Youth (COY), che riunisce le istanze di giovani da tutto il pianeta in ambito di cambiamento climatico.
Vi invitiamo caldamente a partecipare all’evento, ne va della nostra salvezza. Il pianeta terra non ha certamente bisogno di noi per continuare a girare.

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