Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Riflessione a cura di Emanuele Paoletta 
Ieri (25 Novembre), come dovreste sapere, si è tenuta una commemorazione atta a orientare nuovamente il pensiero comune verso tutte le donne che hanno subito (e subiscono) violenze (ogni giorno). Ma, come al solito, ci sono anche state voci che si sono indegnamente opposte a molte accuse mossegli indirettamente proprio dalla trattazione di questi temi. Tra chi ha affermato sornione l’indiscussa superiorità dell’uomo sulla donna, secondo concezioni di matrice pre-novecentesca, e chi invece senza viltà ha spinto con violenza per abolire il ricordo delle vittime, ci sono state poi molte altre manifestazioni di ben peggior genere. Alcune impossibili da nominare per l’eccessivo disgusto che hanno provocato qui in redazione. Per tutti quelli che la reputano una perdita di tempo: come per la Giornata della Memoria, questa deve essere un’occasione per ricordare a noi stessi cosa possiamo fare per cecare di cambiare le cose, partendo dalle azioni più semplici. Prendere atto di situazioni che sono reali, a cui spesso non viene data la giusta importanza. 
La sola cosa che veramente sconvolge, è l’estrema ristrettezza mentale che, ahimè, ancora oggi (2020, anno della solidarietà verso gli eroi di tutti giorni. E le donne? Non sono eroine ogni giorno?) affligge una buona percentuale di persone. Rimembrare il passato è più importante del progettare il futuro, volgete lo sguardo verso ciò che dal passato potete portare nel presente.

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